di Alessandro Ambrosini
A volte la dimensione di ciò che si scrive si perde tra le parole. Si ingigantisce o si riduce uno scenario a seconda delle parole che usiamo. Sono le immagini reali che rendono più vivi i contorni di ciò che si descrive.
![](https://nottecriminaleblog.wordpress.com/wp-content/uploads/2023/07/347409579_132150653232184_4491886453583311133_n.jpg?w=688)
In questo caso, le immagini che vedrete sembreranno prese da un poliziottesco anni ’70. Nulla di tutto ciò, sono reali. E parlano di una rapina, di una “batteria” di rapinatori che hanno un nome e cognome. Almeno due di loro, sono e resteranno nella storia della cronaca nera d’Italia come protagonisti dell’ormai citatissima Banda della Magliana. O “banda della Kawasaki”. Due degli uomini che vedrete operare durante l’assalto alla filiale della Bnl di Portonaccio, sono Enrico De Pedis e Alessandro D’Ortenzi ( detto Zanzarone ). Soprattutto il primo, vero rappresentante del gruppo dei “testaccini”.
![](https://nottecriminaleblog.wordpress.com/wp-content/uploads/2023/07/347239916_132150699898846_8800224118433331207_n-1.jpg?w=576)
Era il 1974, l’alba di un giorno che durò sedici lunghi anni. Fino alla morte di De Pedis. Dove i rapinatori divennero boss, dove chi vedrete con il passamontagna finirà a stringere mani importanti, porporate. Dove l’evoluzione criminale troverà spazio nei salotti buoni della Capitale. Un gioco che si perpetua anche oggi, silenziosamente e molto più facilmente di prima. Non solo a livello nazionale.
Buona visione
Si ringrazia Francesco Scalfaro che l’ha postato, insieme agli articoli dell’Unità nella pagina “Quei bravi ragazzi – Storia della Banda della Magliana”.