Sulle ceneri della “29 Giugno” , l’ombra di un contenzioso civile da milioni di euro per “mala gestio”

Sulle ceneri della “29 Giugno” , l’ombra di un contenzioso civile da milioni di euro per “mala gestio”

di Beatrice Nencha Per  aver intascato 616mila euro destinati ai creditori dell’impresa di cui era la liquidatrice – la cooperativa … Continua a leggere Sulle ceneri della “29 Giugno” , l’ombra di un contenzioso civile da milioni di euro per “mala gestio”

“Sarebbe stato meglio se avessi commesso dei reati veri, in questo processo… “ L’ironia di Carminati, condannato a dieci anni, che presto tornerà a Roma senza ripassare dal carcere

“Sarebbe stato meglio se avessi commesso dei reati veri, in questo processo… “ L’ironia di Carminati, condannato a dieci anni, che presto tornerà a Roma senza ripassare dal carcere

di Beatrice Nencha Le lacrime di Angelo Scozzafava e la voce rotta di Agostino Gaglianone, ultimi assolti nel processo di … Continua a leggere “Sarebbe stato meglio se avessi commesso dei reati veri, in questo processo… “ L’ironia di Carminati, condannato a dieci anni, che presto tornerà a Roma senza ripassare dal carcere

Roma/  Da”Mafia Capitale” a “Mondo di mezzo”, sette anni per capire chi è vittima e chi carnefice. Alle 20.30 la sentenza di un’inchiesta “sbagliata”

Roma/ Da”Mafia Capitale” a “Mondo di mezzo”, sette anni per capire chi è vittima e chi carnefice. Alle 20.30 la sentenza di un’inchiesta “sbagliata”

Arriverà a distanza di 7 anni dall’inchiesta, e senza più l’accusa di mafia, la sentenza d’Appello bis sul ‘Mondo di … Continua a leggere Roma/ Da”Mafia Capitale” a “Mondo di mezzo”, sette anni per capire chi è vittima e chi carnefice. Alle 20.30 la sentenza di un’inchiesta “sbagliata”

Appello bis, l’abbraccio (plateale) dei due ex “Re” del Mondo di Mezzo e lo sfogo del legale Diddi: “Condizionato dall’esposto contro di me”

Appello bis, l’abbraccio (plateale) dei due ex “Re” del Mondo di Mezzo e lo sfogo del legale Diddi: “Condizionato dall’esposto contro di me”

di Beatrice Nencha Se ci fosse un’immagine iconica della prima udienza, meramente “tecnica” (si entrerà nel vivo solo dal 3 … Continua a leggere Appello bis, l’abbraccio (plateale) dei due ex “Re” del Mondo di Mezzo e lo sfogo del legale Diddi: “Condizionato dall’esposto contro di me”

Intervista a Salvatore Buzzi: “Ho affrontato il processo a c… duro ma la Procura non ha voluto smantellare nulla. Oggi si ruba come allora”

Intervista a Salvatore Buzzi: “Ho affrontato il processo a c… duro ma la Procura non ha voluto smantellare nulla. Oggi si ruba come allora”

di Beatrice Nencha Intervistare Salvatore Buzzi (uscito dal carcere lo scorso 26 giugno, per decorrenza dei termini di custodia cautelare) … Continua a leggere Intervista a Salvatore Buzzi: “Ho affrontato il processo a c… duro ma la Procura non ha voluto smantellare nulla. Oggi si ruba come allora”

Pietro Catalani: “Con Mafia Capitale abbiamo sbagliato ma abbiamo aperto una nuova strada. In Appello, sì al patteggiamento per gli imputati”

Pietro Catalani: “Con Mafia Capitale abbiamo sbagliato ma abbiamo aperto una nuova strada. In Appello, sì al patteggiamento per gli imputati”

di Beatrice Nencha “Io personalmente ho commesso degli errori, non c’è ombra di dubbio”. Parola di Pietro Maria Catalani, sostituto … Continua a leggere Pietro Catalani: “Con Mafia Capitale abbiamo sbagliato ma abbiamo aperto una nuova strada. In Appello, sì al patteggiamento per gli imputati”

“Ho preso dieci anni senza che nessuno mi abbia mai domandato niente..”. Mafia Capitale vista da un condannato in attesa di sentenza

“Ho preso dieci anni senza che nessuno mi abbia mai domandato niente..”. Mafia Capitale vista da un condannato in attesa di sentenza

di Beatrice Nencha Alla fine del maxi-processo “Mafia Capitale”, in Appello Claudio Caldarelli si è visto infliggere, come altri suoi … Continua a leggere “Ho preso dieci anni senza che nessuno mi abbia mai domandato niente..”. Mafia Capitale vista da un condannato in attesa di sentenza

Quando Grilli disse al pm: “Carminati lo puoi incastrà solo se lo becchi con Iannilli”. Quella scia di soldi che da Arc Trade perseguita il Nero

Quando Grilli disse al pm: “Carminati lo puoi incastrà solo se lo becchi con Iannilli”. Quella scia di soldi che da Arc Trade perseguita il Nero

di Beatrice Nencha Quando Grilli disse al pm: “Carminati lo puoi incastrà soltanto se lo becchi con Iannilli” Ma il … Continua a leggere Quando Grilli disse al pm: “Carminati lo puoi incastrà solo se lo becchi con Iannilli”. Quella scia di soldi che da Arc Trade perseguita il Nero

Mafia Capitale/ gli affari di Buzzi: “Il futuro che sognava? Rimpiazzare Cerroni”

di Beatrice Nencha

salvatorebuzziIl futuro che Salvatore Buzzi immaginava per sé, e per il suo impero della cooperazione, non era (o non solo) nella gestione del verde pubblico e nell’accoglienza degli immigrati. Settori dove pure era entrato in modo concorrenziale, riuscendo a competere a livello nazionale forte anche del suo ruolo all’interno del CnS (Consorzio Nazionale Servizi, cooperativa di secondo grado a cui fanno capo oltre 200 imprese su tutto il territorio, ndr). La sua ambizione, a detta di una fonte a lui vicina che Nottecriminale ha avuto modo di intervistare sotto garanzia dell’anonimato, sarebbe stata ancora più elevata: diventare, o meglio rimpiazzare, il “re” dei rifiuti di Roma: Manlio Cerroni. Continua a leggere “Mafia Capitale/ gli affari di Buzzi: “Il futuro che sognava? Rimpiazzare Cerroni””

Mafia Capitale, lo sfogo di un imputato: “Accusati di mafiosità da quello Stato che da giovani volevamo sovvertire”

di Beatrice Nencha

 

2017-03-30_145756Quando alle 15.50 di giovedì scorso le agenzie iniziano a battere freneticamente le prime richieste della Procura della Repubblica nei confronti dei 46 imputati del processo Mafia capitale, l’aula bunker di Rebibbia è già piombata in un silenzio spettrale, come mai finora in questi lunghi 16 mesi di udienze celebrate a tambur battente grazie soprattutto alla fermezza (e stoicità) della presidente della X sezione del tribunale di Roma, Rosanna Ianniello. Nessun mormorio, nessuna imprecazione o improvvisa reazione emotiva, almeno apparentemente, trapela nei visi degli imputati, tesi da inizio giornata, o in quelli dei loro avvocati. Molti dei quali, già dall’esordio dei controesami di Salvarore Buzzi e di Massimo Carminati, avevano fiutato la malaparata e avevano deposto i sorrisi smaglianti sfoggiati nei primi mesi di udienze. Continua a leggere “Mafia Capitale, lo sfogo di un imputato: “Accusati di mafiosità da quello Stato che da giovani volevamo sovvertire””

Mafia Capitale, la Procura chiede 515 anni di carcere per i 46 imputati: “Buzzi e Carminati hanno lasciato nella P.A. la loro impronta digitale”

 

di Beatrice Nencha

 

1418491928-carminati

“Speriamo che il 2013 sia un anno pieno di monnezza, profughi, immigrati, sfollati, minori, piovoso così cresce l’erba da tagliare e magari qualche bufera di neve: evviva la cooperazione sociale” . Difficile dimenticare l’”sms della vergogna”, partito il 1 gennaio 2013 dal cellulare di Salvatore Buzzi, quale auspicio di buon anno nuovo indirizzato a molteplici destinatari, anche tra funzionati apicali delle istituzioni. In mattinata è arrivata da parte della Procura – che a fine requisitoria ha avanzato la richiesta di 515 anni complessivi di reclusione per i 46 imputati del processo Mafia capitale – una metafora altrettanto calzante per definire le “plurime azioni criminose collettive” messe in atto dal presunto sodalizio capeggiato per gli inquirenti da Massimo Carminati e dal ras delle cooperative rosse. Coalizzatisi per piegare ai loro interessi, tra cui il lucroso business dell’emergenza profughi e della gestione dei centri di accoglienza per rifugiati, l’imparzialità di dirigenti e pubblici funzionari. Continua a leggere “Mafia Capitale, la Procura chiede 515 anni di carcere per i 46 imputati: “Buzzi e Carminati hanno lasciato nella P.A. la loro impronta digitale””

Mafia Capitale, “Il Nero” vs “Il Freddo”. Quando Carminati disse: “La Banda della Magliana è una cosa giornalistica”

 

di Beatrice Nencha

 

006Nel mezzo ci sono 46 imputati, ma fuori dall’Aula bunker di Rebibbia si affrontano ancora – come sempre – loro due soltanto. Due “residuati bellici” degli anni 70, per usare un’espressione cara al lessico “di strada” a cui ci ha abituati, nei due giorni di esame richiesti dalla sua difesa, Massimo Carminati. Ancora una volta, in scena finisce uno spezzone, forse l’ultimo, dello stesso drama. E questa volta non è Romanzo Criminale, “una macchietta in cui mi hanno trasformato”. Stavolta sono, soltanto più invecchiati, proprio loro: Il Nero contro Il Freddo. A oltre 25 da quell’operazione Colosseo che nel 93 disarticolò la Banda e la mise gli uni contro gli altri, armati. Maurizio Abbatino e Massimo Carminati rappresentano ancora oggi, seppur in modo opposto per le opposte strade intraprese – quella della collaborazione il primo, del fiero mutismo l’altro (“non parlerò se non di chi mi ha tirato in ballo in questo processo”) – i due destini e i due volti più noti di quel periodo. Quei cupi e insanguinati Anni di Piombo, di cui il secondo va ancora oggi fiero (“non rimpiango nulla di quello che è stato”) ricordando i propri trascorsi di giovane “fascista degli anni 70”. Continua a leggere “Mafia Capitale, “Il Nero” vs “Il Freddo”. Quando Carminati disse: “La Banda della Magliana è una cosa giornalistica””

Mafia Capitale/ Carminati. “Noi fascisti degli anni 70 più onesti di questi politici”

 

di Beatrice Nencha

2017-03-30_145423La 180esima udienza del processo Mafia capitale inizia con un incidente tecnico. Un guasto all’audio del servizio di videoconferenza predisposto dal carcere di Parma per l’esame di Massimo Carminati, che davanti alla folta platea del bunker di Rebibbia avvisa: “Se queste sono le condizioni in cui mi devo difendere, non parlo proprio. E’ la prima volta che lo faccio, e solo perché mi hanno pressato i miei legali”. Continua a leggere “Mafia Capitale/ Carminati. “Noi fascisti degli anni 70 più onesti di questi politici””

Mafia Capitale/ Carminati racconta che la notte legge “Notte Criminale” e l’articolo sulla “tempesta perfetta” entra nella storia del processo

di Alessandro Ambrosini

2013-09-07 19.33.29

Era l’11 Settembre del 2014, quando in una panchina a Trastevere scrissi questo articolo per Fanpage, per poi riprenderlo su Notte Criminale. Articolo che divenne una premonizione visto che quasi tre mesi dopo, una telefonata di Francesco Piccinini, direttore di Fanpage, mi avvertì dell’arresto di Massimo Carminati.

Un pezzo premonitore al punto che oggi, durante la deposizione del boss romano, lo stesso lo ha citato aggiungendo che durante la notte legge quello che scrivo. Mi fa piacere, un lettore attento in più. Quello che è da sottolineare in modo netto è il come “non” è nato questo articolo, la storia di una visione che ai miei occhi non poteva essere che quella. Nessuna velina o soffiata, nessuna mezza parola scivolata da qualcuno dei Ros. Solo onestà intellettuale, conoscenza della strada e un minimo di analisi. E’ comunque una storia che racconteremo in questi giorni perchè non tutto è come sembra su questa inchiesta epocale. E forse molte cose sono ancora da scrivere. Continua a leggere “Mafia Capitale/ Carminati racconta che la notte legge “Notte Criminale” e l’articolo sulla “tempesta perfetta” entra nella storia del processo”

Mafia Capitale, il “compagno” Buzzi cita Deng Xiaoping: “Macché camerata! Se hai fame, non ti chiedi se il gatto è bianco o nero: acchiappi il sorcio e basta”

di Beatrice Nencha

salvatorebuzziAlla fine del suo fluviale esame, Salvatore Buzzi si congeda (temporaneamente) dall’aula bunker di Rebibbia – dove è collegato in video conferenza dal carcere di Tolmezzo – scomodando addirittura Carl Marx e Deng Xiaoping. L’occasione gliela fornisce l’avvocato Pasquale Bartolo, difensore di Franco Panzironi, accusato da Buzzi di essersi intascato, all’insaputa di Alemanno, ben 875mila euro in cambio dello sblocco di crediti vantati dalla sua cooperativa e dell’aggiudicazione di varie gare bandite sotto la giunta Alemanno dalla municipalizzata dei rifiuti. Continua a leggere “Mafia Capitale, il “compagno” Buzzi cita Deng Xiaoping: “Macché camerata! Se hai fame, non ti chiedi se il gatto è bianco o nero: acchiappi il sorcio e basta””

Mafia capitale, l’anatema di Buzzi contro Pd e Legacoop: “Li aspetto tutti al varco. Col placet di Poletti dovevo acquistare 14 appartamenti della coop in fallimento..”

di Beatrice Nencha

 

cenabaobabbuzziNella terza giornata di udienza dedicata alla difesa di Salvatore Buzzi, a sorpresa va in onda lo show. Il patron della 29 Giugno, poco prima della pausa pranzo, lancia il suo anatema contro tutti i politici, “gentaccia che nemmeno, tolto Grillo, vuole pagare le sale convegni per le proprie campagne elettorali. Orfini fa gli eventi alla Città dell’Altraeconomia, uno spazio che ho creato io” . Bersaglio della sua arringa sono in particolare due volti simbolo di quel centro sinistra cresciuto a braccetto con il mondo cooperativo: Luigi Nieri, ex assessore al Bilancio e vice di Ignazio Marino, e Daniele Ozzimo, assessore alle Politiche abitative del Pd sempre in prima linea nelle battaglie contro Alemanno indette dalle coop. Continua a leggere “Mafia capitale, l’anatema di Buzzi contro Pd e Legacoop: “Li aspetto tutti al varco. Col placet di Poletti dovevo acquistare 14 appartamenti della coop in fallimento..””

Mafia Capitale e il silenzio di Visconti. “E’ il convitato di pietra del processo”

di Beatrice Nencha

 

VISCONTIFBA detta di chi è riuscito, per mera coincidenza, a incontrarlo di recente, avrebbe scelto di restare “sottotraccia”. Sebbene sia incazzato “col mondo intero”: magistratura, stampa, e ogni altra forma di potere che a lui si è interessato: “M’hanno distrutto, m’hanno reso la vita impossibile” si sarebbe sfogato con l’amico, incontrato di passaggio. Fatto sta che l’ex influente e iperattivo consigliere comunale Marco Visconti, già candidato senza successo (ma raccogliendo ben 8.145 preferenze) alle elezioni regionali del 2013, sembra sparito dalla faccia della Terra (romana). Continua a leggere “Mafia Capitale e il silenzio di Visconti. “E’ il convitato di pietra del processo””

Mafia capitale, parla la compagna di Buzzi: “Il Pci mi insegnò il rigore morale. Salvatore non si sentì di denunciare..”

di Beatrice Nencha

 

salvatorebuzziCi sono solo due momenti in cui la voce di Alessandra Garrone, compagna e poi consorte di Salvatore Buzzi da cui ha avuto una figlia di sette anni, si spezza: quando racconta di un viaggio aziendale fatto negli Stati Uniti “per riappacificarsi”; e quando rievoca, sempre davanti al tribunale nell’aula bunker di Rebibbia, una cena di fine agosto a cui partecipò, insieme a Buzzi e Carlo Maria Guarany, in cui Antonio Passerelli (amministratore unico di Ecoflora srl e membro del cda di Ama dal 2006 al 2008, ndr) “ci disse che Panzironi, per farci vincere la gara dei servizi cimiteriali del Verano, pretendeva 100mila euro”. Somma che il ras delle cooperative sociali si rifiutò di pagare, rispondendo con estrema naturalezza davanti ai commensali: “Noi siamo la 29 Giugno e queste cose non le facciamo”. Continua a leggere “Mafia capitale, parla la compagna di Buzzi: “Il Pci mi insegnò il rigore morale. Salvatore non si sentì di denunciare..””

Mafia capitale, Lacopo depone (ma cambia versione). Il benzinaio di Corso Francia: “C’è chi si è seduto in quest’aula e ha mentito”

di Beatrice Nencha

 

Mafia Roma: rifornita nave fantasma, frode da 7 mlnSono molto diverse le versioni rese (a distanza di un anno e mezzo) da Roberto Lacopo, tra gli imputati accusati dalla Procura di Roma di essere partecipe dell’associazione mafiosa capeggiata da Buzzi e Carminati. Basta confrontare il verbale redatto dopo la deposizione resa il 4 aprile 2015 davanti al pubblico ministero Luca Tescaroli, chiamato appositamente nel carcere di Teramo dall’imputato per rendere spontanee dichiarazioni; l’ultima versione, sempre in forma di dichiarazioni spontanee, è quella fornita questa mattina, sempre davanti allo stesso pm, stavolta nell’aula bunker di Rebibbia. Non più da solo ma davanti al tribunale presieduto dal giudice Rosanna Ianniello e agli imputati, inclusi i suoi presunti “sodali”, Riccardo Brugia, Massimo Carminati e Salvatore Buzzi, collegati in videoconferenza dalle rispettive carceri. Continua a leggere “Mafia capitale, Lacopo depone (ma cambia versione). Il benzinaio di Corso Francia: “C’è chi si è seduto in quest’aula e ha mentito””

Mafia Capitale/ “Pericoloso introdurre suggestioni nel processo” Intervista al procuratore generale Otello Lupacchini

 

di Beatrice Nencha

 

lupacchini_otello3– Partiamo da un processo che non la coinvolge direttamente ma che continua a far discutere: Mafia Capitale. Le ultime testimonianze di alcuni militari del Ros, chiamati dalle difese di Buzzi e Carminati, hanno escluso pratiche mafiose nel settore della pubblica amministrazione. Che idea si è fatto dai giornali e per la sua lunga esperienza di processi alla criminalità organizzata?

 “Chi ha fatto l’imputazione, a mio avviso non è stato lungimirante. Però io parlo sulla base dell’esperienza, che è la somma delle fregature prese. Ed io restai fregato con la Banda della Magliana, dove secondo me i criteri del 416 bis s’erano tutti realizzati: il sangue per le strade, la violenza, l’estromissione dal territorio di altre organizzazioni, insomma c’erano tutti i parametri. Il primo morto ammazzato aveva denunciato un’estorsione. C’erano stati i morti per sgomberare il territorio: da una parte Franchino er criminale, cioè Franco Nicolini, dall’altra i Pellegrinetti che vennero cacciati dopo uno scontro al Pincio. C’era il clan rivale dei Proietti, che determinarono una sorta di faida finché non furono eliminati. E il recupero di tutti i riciclatori, sul presupposto che non valeva la pena ammazzarli perché, se erano stati utili agli altri, potevano essere utili anche a loro. Ci fu la lotta interna e questo momento primigenio, l’omicidio Carrozzi (Sergio Carrozzi, ucciso con tre colpi di pistola nell’agosto del ’78 per aver denunciato un’estorsione, ndr), tramite il quale la Banda avevano inviato un segnale a tutti: qui comandiamo noi e nessuno deve osare ostacolarci, tanto più fare l’infame”. Continua a leggere “Mafia Capitale/ “Pericoloso introdurre suggestioni nel processo” Intervista al procuratore generale Otello Lupacchini”

Roma/Mafia Capitale: il Ros De Lellis: “Non riscontrai l’associazione mafiosa”. Carminati: “Ho usato i soldi del Caveau ma mai coinvolto nel traffico di cocaina”

di Beatrice Nencha

 

006“Dalle nostre investigazioni non sono emersi riscontri dell’associazione mafiosa”. Lo ripete più volte, in risposta alle domande incalzanti dei difensori di Massimo Carminati, Riccardo Brugia e Salvatore Buzzi, un ufficiale dei Ros, il maggiore Francesco De Lellis, ascoltato ieri nell’aula bunker di Rebibbia, dove per l’occasione ha deposto, per oltre due ore, in qualità di teste delle difese. Schermato da due grandi pannelli che ne oscuravano completamente l’immagine, De Lellis ha rievocato la sua esperienza investigativa al Ros, in particolare come comandante del secondo Reparto investigativo dei carabinieri, che nel procedimento Mafia Capitale si è’ occupato di criminalità economica e reati contro la pubblica amministrazione.  De Lellis, dal 2000 al gennaio 2016 nel Ros, non si è occupato solo dell’indagine “Catena”, come inizialmente fu ribattezzata l’inchiesta che diventerà poi (cambiando tutti i protagonisti) “Mondo di Mezzo”, ma anche di altri procedimenti precedenti o paralleli: Finmeccanica, Breda Menarini, Arc trade, gli appalti tra Enav e Selex  e, soprattutto, l’indagine Digint srl (un troncone delle “frodi carosello” Telecom Sparkle/Fastweb), dove in un’intercettazione ambientale captata tra Gennaro Mokbel e la moglie Giorgia Ricci, gli inquirenti credono di individuare, nel soprannome “er pirata”, un riferimento in codice a Massimo Carminati. Continua a leggere “Roma/Mafia Capitale: il Ros De Lellis: “Non riscontrai l’associazione mafiosa”. Carminati: “Ho usato i soldi del Caveau ma mai coinvolto nel traffico di cocaina””

Roma/ “Mafia capitale? Un brand giudiziario che divide il mondo in “sommersi” e “salvati”

Di Beatrice Nencha

intrieri

–  Avvocato Intrieri, lei difende uno degli imputati del processo Mafia Capitale, Carlo Maria Guarany, vice presidente della coop “29 Giugno” accusato di 416 bis e corruzione aggravata. Cosa pensa della recente richiesta della Procura di Roma che dispone 116 archiviazioni per altrettanti imputati e indagati, più e meno eccellenti, di “Mafia Capitale”?

“Penso che si tratti di una leale quanto implicita ammissione, da parte della Procura, della debolezza dell’impalcatura di questo processo, anche se non lo si vuole ammettere. Tra alcune di queste posizioni archiviate ci sono 21 richieste di archiviazione per 416 bis, che riguardano situazioni strettamente collegate a quelle degli imputati per cui oggi si sta celebrando il processo nell’aula bunker di Rebibbia. Prendiamo ad esempio la posizione dell’ex sindaco Alemanno: se il suo braccio destro Franco Panzironi è quello che, secondo l’accusa, raccoglieva i soldi per lui ed è ancora oggi imputato per 416 bis, come fa l’archiviazione relativa ad Alemanno per questo reato a non riverberarsi sulla posizione di Panzironi? Inoltre, come si giustifica una richiesta di archiviazione per 416 bis basata, per quasi tutti, sull’ignoranza dell’elemento soggettivo?”. Continua a leggere “Roma/ “Mafia capitale? Un brand giudiziario che divide il mondo in “sommersi” e “salvati””

Roma/Mafia Capitale: la confessione di Lacopo al pm: “Brugia mi prestò 240mila euro. Colpa di una Porsche sparita…”

di Beatrice Nencha

distributore“Col Carminati e col Brugia, io non ho proprio niente a che fare”. Inizia così la confessione spontanea di Roberto Lacopo, il proprietario della pompa di benzina di Corso Francia, arrestato il 2 dicembre 2014 e da allora in carcere duro  al 41 bis, poiché ritenuto dalla Procura di Roma complice del sodalizio criminale noto come “Mafia Capitale”. Ma secondo la versione fornita da Lacopo al pubblico ministero Luca Tescaroli durante un interrogatorio richiesto in carcere circa un anno fa, le cose sarebbero andate in maniera diversa. Tanto da far sorgere il dubbio, qualora siano verificate le circostanze narrate, che il “gioco dei ruoli” (e i rapporti di forza) all’interno dell’area di servizio ormai più nota a Roma potrebbe essere da riconsiderare. Secondo l’imputato, la cui lista testi è stata esaurita dalla difesa la scorsa settimana, la presenza presso la pompa di benzina dell’ingombrante figura di Riccardo Brugia si dovrebbe, inizialmente, al suo rapporto sentimentale con la segreteria di Lacopo, Annalisa Ugazio. Nel giro di poco tempo, ospite fisso del distributore sarebbe diventato anche il “Nero”, alias Massimo Carminati, di cui Brugia è da sempre il fidato braccio destro. Continua a leggere “Roma/Mafia Capitale: la confessione di Lacopo al pm: “Brugia mi prestò 240mila euro. Colpa di una Porsche sparita…””

Lazio, 92 organizzazioni criminali tra mafie e gruppi autoctoni. “Ora formano cartelli”

2016-07-08_101619di Angela Iantosca per il Fatto Quotidiano

Sono 92 le organizzazioni criminali presenti nel Lazio: un numero in aumento rispetto al 2015 quando erano stati censiti 88 gruppi operanti nel territorio romano e nel resto della Regione. Si tratta di famiglie, cosche e clan, nonché consorterie autoctone che hanno operato e operano in associazione fra loro, commettendo reati aggravati dal metodo mafioso e con la finalità di agevolare le organizzazioni criminali di cui fanno parte.

Continua a leggere “Lazio, 92 organizzazioni criminali tra mafie e gruppi autoctoni. “Ora formano cartelli””

Mafia Capitale/“Se parlo in aula, sarò morto in due settimane”

Prima udienza del processo Mafia Capitale.
05/11/2015 LaPresse/Pool – Roma, prima udienza del processo Mafia Capitale. Nella foto l’avvocato Alessandro Diddi, avvocato di Salvatore Buzzi

Il pentito Roberto Grilli adesso in aula ritratta e nega le accuse a Carminati. “Suggerite dal mio avvocato per avere protezione”

di Valeria Pacelli per Il Fatto Quotidiano

Capitano… Il mio profilo basso fino ad adesso mi ha garantito di stare in vita a Roma… Adesso, dopo questa cosa, non so’ più garantito con nulla (…) io martedì mattina torno (a casa, ndr), porto i cani a spasso, m’addormento come se fossi un poveraccio, poi m’attacco a n’filo… (…) durerò due settimane, se vole je dico er tempo”. Continua a leggere “Mafia Capitale/“Se parlo in aula, sarò morto in due settimane””

Roma, da salotto buono del crimine a terra di mafia. Un anno per lavare i peccati della Capitale

2016-06-15_201801Questo articolo di Lirio Abbate per l’Espresso è datato 15 Maggio 2015. Trecentosessantacinque giorni e più e il clima giudiziario sembra essere cambiato radicalmente. Vista la sentenza che non ha ritenuto di confermare l’associazione mafiosa per personaggi come i fratelli Triassi, Carmine Fasciani e il suo clan, ci sembrava doveroso riprenderlo per un motivo: le sentenze si possono discutere o non discutere ma rimangono i fatti. Quello che  emerso negli ultimi anni è che Roma non è solo un crocevia, un salotto delle grandi organizzazioni criminali, Roma è terra di mafia

di Ambrosini Alessandro Continua a leggere “Roma, da salotto buono del crimine a terra di mafia. Un anno per lavare i peccati della Capitale”

Mafia Capitale/ Cassia e Grilli in Aula, ecco chi ha paura di Carminati

2016-06-15_113913Lo skipper romano revoca il legale (e rinvia la deposizione), il pentito siciliano racconta come Carminati fornisse le armi alla sua organizzazione

di Beatrice Nencha

Malori, revoche dei difensori e una sfilza di “non ricordo”. Va in scena di prima mattina, come un copione già visto, la deposizione dei due “super pentiti” di Mafia capitale: Roberto Grilli e Sebastiano Cassia. Anche se il paravento in legno è stato montato nell’aula bunker di Rebibbia con largo anticipo, quasi a rassicurare che tutto è stato predisposto per far svolgere l’audizione (già saltata lo scorso aprile, ndr) nella massima sicurezza, i colpi di scena oggi non sono mancati. Continua a leggere “Mafia Capitale/ Cassia e Grilli in Aula, ecco chi ha paura di Carminati”

Editoriale/A Roma non si parla il “mafioso”

2016-06-14_121218Il pericolo incombe sull’inchiesta Mafia Capitale dopo la sentenza emessa ieri contro i “clan della spiaggia” di Ostia

di Alessandro Ambrosini

Sembra un grande show che va in replica da troppi anni. No, non si sta parlando delle solite trasmissioni o telefilm che vanno in onda durante il periodo estivo. Si parla molto più tristemente di Roma e della mafia. Una città da una parte e un cancro sociale dall’altro. Cosa accomuna l’una all’altra? Nulla, secondo la corte di Appello di Roma. E nulla la accomunerà mai finché le regole del gioco non verranno cambiate e aggiornate al nuovo modo di “fare mafia”.

E’ inquietante il segnale che ieri è venuto dall’Aula “Occorsio” di Piazzale Clodio. Un segnale che dovrebbe preoccupare non poco il Procuratore generale Pignatone e i magistrati che lo affiancano nell’inchiesta “Mondo di mezzo” alias “Mafia Capitale”. Continua a leggere “Editoriale/A Roma non si parla il “mafioso””